VIAREGGIO. “È di questi giorni la notizia della chiusura dello stabilimento della Cerpelli Pompe di Querceta, azienda che ormai da molti anni rappresenta un punto fermo dell’occupazione del comune di Seravezza”. Lo scrive il Partito Comunista, Federazione della Versilia.
“La ditta, ad oggi, è di proprietà della multinazionale Dover Corporation la quale, per motivi legati a profonde ristrutturazioni, ha deciso la chiusura della stabilimento con messa in mobilità di trenta lavoratori.
Questo ennesimo scenario di crisi si inserisce sempre più in un quadro a tinte fosche che è oggi l’economia produttiva versiliese; nautica, industria del marmo, turismo, edilizia e, non ultimo. Il comparto metalmeccanico stanno subendo gravi perdite di occupazione.
Nel caso Cerpelli si inserisce una vicenda che fa capire quanto sia legata la produttività di un azienda agli scenari mondiali globalizzati. La Dover Corporation è una multinazionale con interessi che vanno dalla estrazione di gas e petrolio all’energia ed i suoi utilizzi, dalla fluidodinamica fino alla refrigerazione industriale degli alimenti.
Ebbene è nella produzione ed estrazione di gas e petrolio che va cercata la colpa della scelta di ristrutturazioni aziendali fatta soprattutto di tagli. Al momento attuale con il prezzo della materia prima, il petrolio ai minimi storici, l’azienda taglia i costi al fine di mantenere invariati i dividendi azionari.
Per il settore petrolifero è stata fatale la tanto decantata bolla speculativa dello Shale gas, molto costoso in termini ecologici, al momento messo in ginocchio dalla sovrapproduzione di materia prima dell’Arabia Saudita.
In questo scontro capitalistico i lavoratori, incolpevoli delle scelte manageriali del gruppo, subiscono le conseguenze di una guerra fatta per puri scopi commerciali.
Il partito comunista è contro la logica capitalistica dei licenziamenti e dei dividendi aziendali a discapito dei lavoratori. Una, dieci, cento Cerpelli non placheranno le nostre proteste e vedranno sempre i comunisti accanto ai lavoratori per qualsiasi azione vogliano intraprendere a difesa della loro posizione e sopratutto della loro dignità, contro la logica del profitto”.
